Workplace 3.0: Complicità

AHMADI STUDIO ha scelto due elementi tradizionali iraniani che, fin dal passato, hanno unito l?est del mondo nel lavoro come nel privato: il bazar e il giardino.

MILANO, 8 FEBBRAIO 2017 – In una società come la nostra in cui il tempo sembra andare ogni anno più veloce e tutto cambia repentinamente, saltano i riferimenti delle persone nel lavoro come nella quotidianeità. La necessità di avere un riferimento, delle radici, serve per dare sicurezza e un’intima confidenza nell’ambiente di lavoro, requisiti che permettono di essere produttivi e propositivi.

Occorre immaginare un ambiente lavorativo in continua evoluzione che fondi in un unicum la sfera confidenziale e quella sociale. Aspetti apparentemente antitetici ma che rispondono entrambi alle contrapposte esigenze di mutevolezza dei luoghi e di sicurezza delle persone.

La necessità di uno spazio flessibile presume un allestimento simbolico capace di cambiare a seconda delle differenti esigenze temporali e spaziali. Per rispondere a questa contrastante necessità il padiglione EST ha preso spunto da due spazi della cultura iraniana: il giardino e il bazar. Il giardino persiano, elemento familiare ed essenziale delle case persiane, luogo di riposo e serenita’, si integra, attraverso regole e schemi unici, con l’indipendenza e spontaneità della natura. Questi schemi vengono proiettati silensiosamente in altezza integrandosi con le linee e forme del bazar, da sempre luogo di scambio e confronto che, attraverso i diversi materiali, colori e tecniche usate, rispecchia la dinamicità e variabilità quale sintesi della società e del lavoro.

L’allestimento ha il suo fulcro in un elemento fisso, un vortice, sintesi degli schemi sia in pianta che in sezione del giardino e del bazar. Questo elemento centrale al padiglione rappresenta la natura all’interno di un vortice che si espande in altezza e si estende in tutti gli ambienti circostani dando un senso di movimento e rispondendo così alla necessità di appartenenza, generando un senso di dinamicità e intima felicità che, attraverso piccoli display, permette di personalizzare i singoli riferimenti naturali e culturali.

Il titolo scelto a rappresentare il padiglione EST e’ Ham-Dasti parola iraniana che indica complicita’. Ham-Dasti letteralmente significa mano nella mano, ed e’ con questa immagine di condivisione e rispetto reciproco che immaginiamo lo spazio lavorativo del futuro. Uno spazio contraddistinto da Dinamismo, Condivisione, Appartenenza e Confidenza.

La scelta di utilizzare simboli iraniani nasce dal fatto che questo paese dell’Asia occidentale ha sempre avuto un ruolo centrale in qualità di crocevia delle rotte tra Oriente e Occidente. Non a caso la famosa via della seta proprio in Iran si sdoppiava creando un’importante rete di comunicazione per tutto l’EST del Mondo.

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